Presentati in occasione della 34esima edizione de Linkontro, appuntamento dedicato alla business community dei consumi a Santa Margherita di Pula, in provincia di Cagliari, i risultati dell’indagine Nielsen sui consumi italiani nei primi mesi del 2018: cambia la composizione del carrello della spesa ma non il volume visto che i fatturati hanno fatto registrare solo un più 1 per cento nel giro d’affari e un incremento dello 0,4 nei volumi rispetto allo stesso periodo del 2017 ma con una differenziazione nella varietà e tipologia di prodotti acquistati.
Aumentano i prodotti green, salutistici e gourmet a scapito dei piatti tradizionali con scelte di acquisto dei consumatori dettate dalla soddisfazione di un più ampio ventaglio di bisogni rispetto al passato. L’attenzione al benessere, alle intolleranze e alla responsabilità sociale hanno portato ad una crescita importante di prodotti che certificano direttamente sulla confezione la loro peculiarità.
Per quanto attiene i rapporti tra brand, continua la crescita delle vendite della Marca del Distributore (MDD) e delle piccole marche, mentre le più grandi continuano a perdere terreno, generando così una sempre maggiore frammentazione del largo consumo.
Quanto ai canali di vendita, nel periodo da gennaio a maggio 2018, rispetto allo stesso periodo del 2017, i discount vedono una crescita delle vendite a valore (a parità di rete) del +1,5%, mentre i supermercati registrano un calo dello 0,9%, gli iper del 3,3%. L’e-commerce incide per l’1,5% sulle vendite alimentari, e cresce a doppia cifra.
Commentando i risultati della survey, l’amministratore delegato di Nielsen Italia, Giovanni Fantasia, ha dichiarato: Non possiamo eludere il dato che siamo davanti a un andamento più contenuto del processo di crescita, sia dei volumi sia dei valori, pur mantenendoci in territorio positivo. Sondando le ragioni alla base di tale trend, siamo dell’idea che l’Italia, come il resto delle grandi economie, è uscita da un periodo di crisi decennale. D’altra parte, il percorso che ci attende non è privo di ostacoli. Pensiamo per esempio alle ampie sacche di povertà ancora presenti sul territorio nazionale e all’accentuazione della polarizzazione degli status sociali. Occorre dunque che il mondo della gdo sappia affrontare la sfida di un carrello della spesa sempre più variegato, ricco di prodotti che escono dal perimetro dei consumi ordinari (primi piatti tradizionali e primi e secondi pronti) e che rilevano abitudini di consumo più personalizzate e meno prevedibili che non necessariamente rispettano la logica dei volumi attesi all’interno di una congiuntura favorevole. Infine, non possiamo prescindere da un contesto socio economico non privo di incertezze. Per potere fare leva sul processo di crescita è necessario dunque essere aderenti alle esigenze dei consumatori tenendo conto della complessità dei fattori in gioco quando si decide di acquistare un prodotto».